È l’assenza
d’amore il motore
che guida
questa sterile scrittura
acerba
di struttura.
Soffro
mi faccio pena,
derido
me stessa.
Di getto butto fuori
incerti dissapori.
La mia paura,
sai,
non è non
interessarti più,
ma che
ci sia qualcuna
che
t’interessi di più.
Lontana
t’immagino già
altrove da me
altro
dentro di te.
Mi convinco
d’esser molto poco
per quel tuo vivo
fuoco
e mi ritrovo a esser brace
lontana
dalle tue braccia.
Rispondi